Una lunga vicenda di solidarietà: queste parole riassumono i contenuti  umani della storia del Corpo dei Pompieri di Revò.


Pubblicazione per il 125° anno di fondazione

 

 

 

Nel 1874 la Rappresentanza Comunale (l'odierno Consiglio Comunale) deliberò che venga piantata la compagnia dei Pompieri per l'incendi. Venne   steso anche uno Statuto, ritrovato fortuitamente tra gli atti non ordinati dell'archivio Comunale. Non è possibile sapere che fu il primo Ispettore, così un tempo venivano chiamati i Comandanti, ma è lecito ipotizzare che tale carica fu conferita allo stesso Capo Comune. Nel 1884 il Corpo  Pompieri, riveduto lo Statuto, decise di organizzarsi attraverso una Direzione democraticamente eletta ed approvata dal Comune. Primo Ispettore, ma solo per un anno, fu Pietro Flaim (moidel), seguito dal commerciante Lorenzo Sandri. Fu quest'ultimo a strutturare il Corpo in maniera esemplare e a infondere nei membri del gruppo, amore per l'istituzione e senso di responsabilità. Nel corso degli anni l'istituzione si attrezzò sufficientemente per affrontare calamità  e disastri che in passato non erano cosa rara. Basti ricordare il furioso incendio del 1906, quando in poche ore ben 52 famiglie rimasero senza casa: la parte bassa del paese, "le frone", fu letteralmente cancellata. I periodi dei conflitti mondiali videro naturalmente un calo dell'attività dei pompieri, ma mai l'istituzione venne sciolta. Le vicende contemporanee fanno registrare numerosi interventi, non tanto e solamente per gli incendi, ma in qualunque momento e situazione di reale bisogno. Oggi il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Revò è comandato da Luciano Martini e vanta un gruppo corposo di giovani allievi che lasciano ben sperare per il futuro.

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